Un’iniezione di energia per la PARSONS Dance Company

“il corpo di un ballerino è forgiato come un super atleta, ma è il fine ultimo che cambia. Non è competizione, se non per migliorare se stessi, ma condivisione di un atto creativo. È Arte, un linguaggio di comunicAzione non verbale attraverso la danza, che si estende e dialoga con chi la guarda e partecipa ad un rito comune e sociale”
Standing ovation e Teatro illuminato delle grandi occasioni, per un’iniezione di energia, con la PARSONS Dance Company, mentre la Luna piena fa’ capolino tra le nuvole, sopra il Ponchielli di Cremona, vestito a festa.
Milano, Cremona, Bologna, Ferrara, Bergamo, Legnago, Assisi, Venezia, sono le città del Tour italiano della Compagnia americana, della post modern dance più acclamata e produttiva in circuito nei teatri e festival internazionali e presente nei cinque continenti, in 30 Paesi e in più di 445 città, fin dagli anni ‘80.
Ballerini, energizzanti, sempre con l’accento in UP, sembrano non toccare mai il suolo, non con il linguaggio etereo sulle punte del balletto classico, ma con la cifra stilistica fisica, muscolare, atletica, fatta di velocità alla Douchamp, ove materia, luce e colore si scompone, per creare altre forme, o un tutt’uno corale, firma indelebile e precisa del suo autore David Parson.
la Compagnìa fondata nel 1985 da Parson direttore artistico e da Howell Binkley, lighting designer di importanti produzioni e spettacoli internazionali, si pregia fin dalla sua fondazione, di avere una costante produzione lavorativa, conferendo una stabile formazione dei componenti dell’énsemble, sensazione percepita ed immediata in scena nell’esecuzione, forte , compatta e fluida del lavoro maturato insieme dai componenti ballerini.
A partire da Zoey Anderson, nominata farfalla d’acciaio, guest della Company, che ricorda vagamente la mitica Luise Lecavalier, tutti i danzatori spiccano da solisti e si rendono insieme e un tutt’uno all’occorrenza con dovizia e maestria di tecnica e personalità. Un plauso fragoroso a: Croix Diienno, Rachel Harris, Megan Leight Garcia, Téa Pèrez, Christian Paris Blue, Nick Fearon, Luke Romanzi, Erin Hollamon.
Lo spettacolo porta in scena 70 minuti senza intervallo, di coreografie cult, come CAUGHT del 1982, ideato ed interpretato da David Parson stesso agli esordi. Con l’effetto di luci stroboscopiche e grandi salti sincronizzati al millesimo di secondo, per cui l’occhio percepisce l’immagine sempre sospesa in aria in assenza di gravità tra coni di luce e musica elettronica a d’uopo. Nel tempo l’assolo è stato interpretato da solisti maschi e solo più recentemente, il testimone è passato nelle mani femminili di danzatrici, come Zoey Anderson, e della nostrana Elena d’Amario, unica italiana alla corte della PARSONS Dance Company, ad avere interpretato questo ruolo.


Che dire poi della celeberrima NASCIMENTO del 1990, chiosa della serata, ove la musica incalzante brasiliana aerea di Milton Nascimento, strizza l’occhio all’afro jazz, portando lo spettatore a compiere un viaggio vorticoso gioioso e giocoso, lasciando e liberando tutte le tensioni, aprendo i chakra dei colori giallo e arancione del plesso solare e della comunicazione, in un momento di condivisione collettiva.
Non sono mancate due scritture coreografiche nuove. BALANCE OF POWER del 2020, un assolo che Parson ha ideato per la ballerina Anderson, con il compositore percussionista italiano Giancarlo De Trizio, interpretato come in questo caso dal ruolo interscambiabile maschile. In apertura THE ROAD del 2021, un viaggio dentro e fuori le nostre emozioni, introduce nelle dinamiche di trio, coppie e insieme, nuovi elementi trait d’union tra i giri, i salti e le prese codificati come il vocabolario di passi con cui si esprime il coreografo. Con , SHINING STAR del 2004, strizza l’occhio ad Alvin Ailey, con cui Parson ha lavorato e prodotto collaborazioni nel tempo.
Mentre queste coreografie hanno l’imprinting di rimanere nella dimensione astratta dei sentimenti e degli umori, THE ENVELOPE del 1984, si distacca e sviluppa sul piano narrativo di una storia, intervallando sul livello dell’esecuzione up and down, con tempi meno urgenti, i passi necessari per disegnare i personaggi, con guizzo ironico e atmosfera mascherata, la sorte di una lettera che ri-torna ripetutamente al mittente, nonostante venga gettata.
“L ‘Arte è un potente strumento espressivo e di comunicazione. Il mio obiettivo è fornire a più persone l’opportunità di vivere le meraviglie della Danza”. (David Parson)

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