PREMIO DELLA CRITICA 2022 – SUPPLICI

Il ciclo continua. Allora, ora, sempre. E il teatro – spettacolo di magica forza “Supplici”, formidabile la regia di Serena Sinigaglia, il testo di Euripide con limpide schegge di altri autori – lo svela nei suoi infiniti aspetti. Come per Etra che crea il suo pianto “a vista” perché, lei madre pietosa per le altre madri, vuole che il figlio dichiari una nuova guerra. Potenti, travolgenti, rigorose in ogni passaggio Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin, che sono sì le donne del titolo, coro di supplici argive, ma assorbono via via tutti i ruoli dell’opera, anche maschili. Una grande scultura al centro, altare e podio, le attrici con le stesse vesti, lunghe, scure, luminose nei movimenti, indossati a vista quegli elementi essenziali alla metamorfosi – che è anche della postura, del timbro di voce – come il pettorale di Teseo o quella specie di scialle a rete per la madre Etra. La recitazione riesce a conquistare caratterizzazioni molto diverse, anche colme di trattenuta aggressività e meravigliosa ironia, come quando viene ripetuta quasi a cantilena, la storia di Edipo, cose note. Debuttato a Parma all’Arena estiva di Teatro Due, che ha partecipato anche alla produzione, i movimenti scenici curati da Alessio Maria Romano, “Supplici” possiede una concentrata ritualità, per i gesti, le forme in cui si compone il gruppo, le luci a tratti mosse a mano, la musica, le voci insieme: ma tutto acquista anche un carattere politico perché quell’Adrasto che ha attaccato Tebe, così come quel bambino che s’immagina la vendetta futura, fa parte di quella stessa umanità che poi piange per il dolore del lutto. Grande, grande teatro.

Napoli, 14 novembre 2022

Il presidente ANCT
Giulio Baffi 

Torna in alto