Standing ovation per AfteRite + LORE di McGregor

In attesa di vedere Wayne McGregor nei panni di Direttore Artistico alla imminente premiazione dei Leoni d’Oro e Argento alla Biennale Danza di Venezia, il pubblico del teatro alla Scala acclama con una lunga standing ovation il dittico AfteRite + LORE del coreografo, capolavoro ispirato alla Sacre du Printemps e Le Noces di Igor Stravinskij, la cui Prima rappresentazione assoluta risale al 2018, presso il teatro Metropolitan Opera House di New York.

Commissionato da American Ballet Theatre e the Royal Denish Ballet, a cui si deve l’allestimento in questa nuova produzione del Teatro alla Scala, interprete principale ospite, l’étoile internazionale Alessandra FERRI, già musa ispiratrice per McGregor, torna a danzare nel Teatro meneghino del Piermarini, luogo da cui spiccò il volo, per intraprendere la luminosa carriera ancora in essere.

Con la partecipazione dei Solisti e Primi ballerini, il Corpo di Ballo ed alcuni giovani Allievi della Scuola diBallo scaligera, Le Sagra della Primavera, AfteRite, si rivela come la proiezione futurista “dopo” la catastrofe, in uno spazio tempo dell’universo sospeso di un ipotetico Eden, mentre i sopravvissuti dell’evoluzione umana sulla Terra, s’incontrano per compiere un rituale.

Apparentemente luogo idilliaco, la serra vitrea del parallelepipedo in scena, in cui coltivare piante, proteggere creature e custodire il prezioso ossigeno, come in una pellicola cinematografica di un film di fantascienza e suspense, lo scenario si rivela contenitore ambivalente di vita e morte, eros e thanatos.

Colpo di scena, il coreografo McGregor, rompe gli schemi della musica visiva di Stravinskij, facendo danzare una comunità, che nella sacralità del rituale di Primavera conduce una madre, Alessandra FERRI, intensa e struggente, a dover scegliere una tra le due figlie, quale vittima sacrificale, in un codice di sopravvivenza, che agli occhi dell’umanità grida abominio e barbarie. Verità e metafora, di un comportamento umano che non cessa ancor oggi di manifestarsi, sotto varie forme di guerre e latitudini.

Wayne McGregor talentuoso coreografo e ballerino, da sempre affianca lo studio scientifico e tecnologico alla scrittura del movimento, rendendo sempre più futuristiche e cyber le dinamiche in cui si muove il corpo dei ballerini, pur rimanendo nella tecnica del codice classico e contemporaneo, proiettandoli in una illusoria quarta e quinta dimensione ottica in scena, oltre lo spazio scenico degli assi cartesiani, x,y,z.

Anche per Le Noces, rimanendo ancorata alla partitura musicale di Stravinskij, la stesura di LORE, fedele alla tradizione, come sua traduzione letterale, si avvale, nel secondo atto, delle voci di soprano, mezzo soprano, tenore, pianoforti, basso e il Coro , guidati con maestrìa dalla bacchetta del Direttore d’Orchestra Koen Kessels, ove  il coreografo McGregor, concepisce una sfilata sopra ad una improbabile pedana luminosa, come una passerella d’alta moda, in cui coppie, passi a due, pas de quattre, in un ventaglio di espressioni di genere, offrono fotografie di un tempo e interazione trasversale sempre più attuale, in cui le nozze abbracciano la tradizione, pur accogliendo l’arcobaleno dei sentimenti, che ancora stenta nella realtà sociale ad essere accettata

Un dittico che ha lasciato il segno, una riflessione silente del cambiamento e della mutazione impellente.

Interpreti dell’ultima rappresentazione: étoile ospite Alessandra Ferri-Timofej Andrijashenko-Nicoletta Manni-Christian Fagetti-Martina Arduino-Claudio Coviello-Agnese Di Clemente-Nicola Del Freo-Virna Toppi-Marco Agostino-Maria Celeste Losa-Gioacchino Starace-Caterina Bianchi-Valerio Lunadei-Alice Mariani-Mattia Semperboni-Navrin Turnbull-Rinaldo Venuti-Domenico Di Cristo- il Corpo di Ballo- ai pianoforti: Davide Cabassi-Giorgio Martano- Andrea Rebaudengo-Marcello Spaccarotella. Voci: soprano Karine Babajanyan- mezzosoprano Olga Savova- tenore Vasily Efimov- basso Alexei Botnarciuc- basso profondo del Coro Alberto Rota- il Coro del Teatro alla Scala- maestro del coro Alberto Malazzi- direttore d’orchestra Koen Kessels- direttore corpo di Ballo Manuel Legris.

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