La Napoli del dopo Eduardo

Teatro in radiofonia, passo all’indietro nella memoria e riconquista di una dimensione creativa libera e critica. La fantasia spazia e “vede” quello che gli attori, recitando, creano in una scena che non c’è. Conoscemmo così il teatro quando era lusso per pochi, lo ritroviamo ora, in tempo di clausura forzata, con le belle proposte di Silvana Matarazzo per RadioTechetè che da giovedì 18 febbraio a martedì 2 marzo, manda in onda “La Napoli del dopo Eduardo”, percorso di teatro dedicato agli autori partenopei che si sono affermati sulla scena nazionale all’inizio degli anni Ottanta. Fu la generazione del “dopo Eduardo”, come la definì Luciana Libero in un suo volume edito da Guida in cui mise insieme un bel gruppo di commedie nate in quegli anni ricchi di proposte e invenzioni. Ora Silvana Matarazzo mette insieme quelle preziose registrazioni realizzate per le proposte delle reti Rai e ne costruisce un percorso critico e spettacolare d’eccezione, tutto da ascoltare in doppia messa in onda, alle ore 9 del mattino ed alle 17. Saranno Manlio Santanelli, Enzo Moscato, Pierpalo Sepe, a dire di quella loro esperienza che li fece esponenti di spicco del teatro italiano ponendo al centro dell’attenzione del pubblico situazioni e percorsi poetici originali e forti, nuove figure e personaggi diventati “cult” come la Baronessa Clotilde di Lucanegro ed il suo e bellissimo nipote Ferdinando o la trans Jennifer rinchiusa con i suoi incubi nella sua casa-bunker.

“Fu una stagione molto importante in cui gli scrittori fecero ricorso a modalità espressive diverse dai canoni linguistici utilizzati nella scrittura teatrale tradizionale; con la fine della stagione dell’avanguardia degli anni Sessanta e Settanta che rifiutava la centralità del testo a favore di una visione totale della rappresentazione, si avvertì infatti la necessità di raccontare storie che sapessero descrivere i profondi mutamenti culturali avvenuti nella società italiana dalla fine degli anni Cinquanta, sia per quel che riguardava il piano della lingua che quello dell’immaginario”, dice Silvana Matarazzo presentando questo suo breve ciclo costruito con i materiali delle “teche”, che dalla rappresentazione si spinge fino alla riflessione critica di un periodo e di un fenomeno di scrittura e di messa in scena particolarmente importante per il rinnovamento della scena teatrale italiana. Così Manlio Santanelli potrà ricordare il “fenomeno” del successo della sua “Uscita di emergenza” andata in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli con protagonisti Bruno Cirino e Nello Mascia, e poi, alla morte improvvisa di Cirino con Sergio Fantoni. E ricorderà il successo di “Regina madre” che ascolteremo nella registrazione che ebbe protagonisti Nello Mascia ed Isa Danieli grande attrice che poi trionferà per decenni nel “Ferdinando” di Annibale Ruccello di cui rivivremo anche la sapiente scrittura de “Le cinque rose di Jennifer” che Antonio Capuano curò per la Rai con protagonista Enzo Moscato che ascolteremo in questo eccezionale ciclo della memoria nel suo “Ritornanti” e nel bellissimo “Voci ed altri invisibili” per la regia radiofonica di Mario Martone. Così questa “La Napoli del dopo Eduardo” sarà trasmissione da non perdere per proposte, evocazioni, conversazioni, interventi critici ma soprattutto per segmenti teatrali non dimenticati da chi visse quegli anni “eroici” del teatro italiano che nacque da Napoli sull’onda sgomenta della fine del teatro di cui era protagonista il grande Eduardo con il suo segno forte ed in qualche modo condizionate. Per un teatro che non fu ribellione ma prosecuzione della passione per una lingua di straordinaria forza rappresentativa il cui fascino ci viene ora restituito intatto su www.raiplayradio.it/radiotechete. (giulio baffi)

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