Prosegue con successo la Rassegna di Danza InteRSezioni & NextGeneration a Parma a cura di ARTEMIS Danza che ha proposto al suo interno un ciclo di sei incontri, in luoghi, desueti, oltre al palco del teatro, in borghi urbani, Palazzi storici, luoghi di culto religioso, per ospitare artisti sul territorio, con un’attenzione rivolta alle nuove generazioni, ma anche ai grandi nomi della danza nazionale ed internazionale che aggiungono spessore alla profonda ricerca e collaborazione coltivata nella trentennale esperienza artistica di Artemis Danza diretta dalla coreografa e regista Monica Casadei. Nella location di Borgo S.Brigidaballroom, che nasce nel 1961 come sala da ballo, prendendo il nome dal luogo del borgo caratteristico sito nel centro storico di Parma, ove l’attuale gestore riapre per ospitate concerti rappresentazioni, performance teatrali e danza, in un clima di pubblico raccolto con uno stile di nicchia per proporre performance di pregio, come gli assolo proposti dalle Compagnie, Abbondanza/Bertoni, Estemporada e Artemis. Una serata tutta al femminile che ha visto esibirsi, Valentina Dal Mas in “Privé” nella coreografia di Antonella Bertoni, la giovanissima Chiara Secchi in “Solo x Donna” coreografia di Livia Lepri, Chiara Falzone in “Yugen”, Costanza Leporatti in “ Pietrafitta”, Minami Michiwakiin “Fiori di Ciliegio effimeri”, Carlotta Quercetani in “Swan” prodotti da Artemis Danza e con la supervisione di Monica Casadei. Palpabile l’atmosfera che corre nella serata, mentre il pensiero e il dinamismo si rappresenta in scena nello spazio della sala divenuto luogo intimo ed introspettivo di un linguaggio plurimo rivolto ad un pubblico accorso da ogni dove, profondamente coinvolto e partecipe. Le interpreti nei loro assolo, hanno colto nel segno questi temi. Con la maturità e la professionalità di lungo corso della coreografa Bertoni, crea un piccolo gioiello narrativo sintetico interpretato da Valentina Dal Mas, capace di parlarci con il linguaggio del teatro in danza, per metafore, ironìa, guizzi tecnici del movimento, concentrando pensieri ed emozioni del quotidiano sopra e attorno ad un tavolo, dentro e fuori le mura domestiche, divenendo essa stessa tableau vivant come un quadro di Arcimboldo o una Pop Art di Warhol.La rottura infrange, dopo il linguaggio ricercato, con l’esibizione, fresca e convincente della giovane interprete Chiara Secchi, voluta dalla coreografa Livia Lepri d’istanza in Sardegna, ove la stessa Casadei è spesso in tournée per incontrare culture altre. L’assolo ci riporta nel progetto di sottolineare l’affermazione al femminile di tante donne e ragazze, come l’interprete, nell’evidenziarel’importanza della cooperazione e autodeterminazione come già in passato tante eroine hanno fatto in ambiti trasversali dell’arte, della letteratura, delle scienze, omaggiando Ella Fitzgerald ed EttaJames. L’atmosfera cambia ancora e Chiara Falzone in “Yugen”, letteralmente dal termine religioso cinese you xuàn, porta mistero, grazia, profondità, interrogandosi sul tema della vita. Attimi, come granelli di sabbia, sono i momenti dei ricordi che rimangono di un’esperienza, forte, struggente, intensa, drammatica, o lieve ed eterna, riconduce, alle sensazioni, come un biglietto da visita, all’ultimo progetto coreografico Stabat Mater di Casadei.Costanza Leporatti in “Pietrafitta “, riporta alla memoria, uno spettacolo della Compagnia Artemis, Mexica Collapse, con le sue atmosfere messicane. L’assolo ispirato alla figura mitologica della Llorona, donna che piange, rimane sul tema del misticismo e sul come trasformare l’accettazione della perdita di un amore, attraverso la ritualità del profondo e del corpo che impara a lasciare andare. Sono pillole che rimembrano alcuni dei lavori creati nel trentennale lavoro della coreografa Casadei che accompagnano anche gli ultimi due assoli. Carlotta Quercetani in “Swan”, sulle musiche tratte dal film di Wim Wenders, rende un tributo a Pina Bausch. Omaggio della Compagnia Artemis, alla immensa pioniera del teatro danza, concepito in I love you#Pina, che insieme a Pasolini, Fellini, Dante, sono autori per cui la Casadei ha creato una sezione. Chiude come un Haiku gentile, una breve poesia giapponese, l’assolo “Fiori di ciliegio effimeri” con Minami Michiwaki, anche qui, l’evocazione corre allo spettacolo Sole dell’anima Sola, sul Giappone della Casadei. Il tema dell’impermanenza, lasciare andare, dell’essere nell’attimo, nel catturare l’istante, ogni momento è fine a se stesso e va nutrito, sostenuto, prima che scompaia, muoia, come nelle parole di un haiku…se dovessi cogliere crisantemi argentati coperti dalla brina è affidandomi al cuore che li coglierei. Con grande piacere ho accolto l’invito di Monica Casadei, seguita nella sua ultra trentennale carriera, a presentare e introdurre il programma di questa serata, che vedrà la sua chiosa della Rassegna InteRSezioni in data 10 giugno c.m., con lo spettacolo presso Palazzo Marchi.
