Il giro di vite

Non solo una prima assoluta. Ma una prima assoluta doppia. Che, seguendo il doppio registro di opera e prosa, inaugura con lo stesso titolo due stagioni, quella dell’Opera Carlo Felice e quella del Teatro Nazionale di Genova.

Accade il 12 ottobre (fino al 27), con il doppio programma al teatro Ivo Chiesa di Genova di “The Turn of the Screw”, racconto scritto da Henry James nel 1898, presentato in un adattamento teatrale in prosa (fedele al testo originale) e nella versione musicata da Benjamin Britten.

Un unico allestimento con la regia di Davide Livermore, basato sulla produzione del 2017 del Palau de Les Arts Reina Sofia di Valencia, che darà modo al pubblico genovese di assistere nella stessa sera alla versione musicale e alla versione in prosa del titolo. Insomma, un’operazione culturale che vede unite due istituzioni culturali genovesi di respiro nazionale e internazionale.

“The Turn of the Screw” (Il giro di vite) è un’opera in un prologo e due atti composta nel 1954 da Benjamin Britten su libretto di Myfanwy Piper dall’omonimo racconto di Henry James.

La prima rappresentazione, al teatro La Fenice di Venezia, vide Britten alla direzione dell’English Opera Group.

L’opera riprende la trama di James, della quale sono protagonisti un’istitutrice, i bambini che le vengono affidati, Flora e Miles, la governante Mrs. Grose e due fantasmi, Miss Jessel e Peter Quint, che rappresentano due manifestazioni del Male.

Lo scrittore esplora i temi dell’infanzia, dell’inconscio e della morte attraverso un crescendo di inquietudine che si dissolve tragicamente solo alla fine. La struttura dell’opera di Britten è complessa: al prologo che introduce i personaggi e l’azione seguono due atti simmetrici, da otto scene ciascuno, ai quali si alternano quindici interludi musicali, variazioni del tema esposto dopo il prologo.

Ogni variazione cambia tonalità. La scrittura orchestrale è raffinata e si articola in un sistema di rimandi tra temi, colori e timbri per sottolineare il crescendo orrorifico che determina l’azione drammaturgica.

Davide Livermore è il regista che mette in scena la celebre ghost story di Henry James nel doppio spettacolo: un nuovo adattamento in prosa e opera che vede sul podio Riccardo Minasi a dirigerel’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova.

Ecco la trama di questa storia di fantasmi in cui i topos del genere horror si affiancano a una finissima indagine psicologica:

in una villa isolata nella campagna inglese di fine Ottocento, una giovane istitutrice si convince che i due bambini a lei affidati dialoghino con sinistre presenze, diretta emanazione del Male. Il crescendo horror della drammaturgia si rispecchia nella raffinata scrittura orchestrale dell’opera, tra le più innovative e rappresentative del grande compositore inglese.

Il Male esiste? Siamo noi a decidere di farlo o è il Male stesso a contaminarci e renderci suoi servi?

Nato grazie alla sinergia fra il Teatro Nazionale di Genova e l’Opera Carlo Felice Genova, “Il giro di vite / The Turn of the Screw” si presenta come un progetto unico in Italia e in Europa.

L’adattamento in prosa è realizzato da Carlo Sciaccaluga. Sia lo spettacolo di prosa, sia l’opera composta da Benjamin Britten nel 1954 su libretto di Myfawny Piper, restano fedeli al testo di Henry James nella trama e nell’inquietante atmosfera che avvolge gli spettatori.

La scenografia di Manuel Zuriaga, condivisa in entrambi gli spettacoli, suggerisce una dimora borghese e claustrofobica, che da rifugio diviene rapidamente il luogo del dolore e dell’abuso, mentre prospettive e percezione della realtà mutano angosciosamente lasciandoci in dubbio su ciò a cui credere.

Protagonisti dello spettacolo di prosa gli attori Linda Gennari, Gaia Aprea, Aleph Viola, Virginia Campolucci, Ludovica Iannetti, Luigi Bignone, nell’opera i cantanti Valentino Buzza, Karen Gardeazabal, Oliver Barlow, Lucy Barlow, Polly Leech, Marianna Mappa.

I costumi per entrambi gli spettacoli sono di Mariana Fracasso, le luci di Antonio Castro in collaborazione con Nadia Garcìa per l’opera. Le musiche originali e gli arrangiamenti nello spettacolo di prosa sono di Giua.

Torna in alto