Il trittico di Preljocaj incanta al Teatro Regio di Parma

Al Teatro Regio con il trittico del coreografo francese AngelinPreljocaj, chiude la Stagione Parma Danza 2024, con un pubblicoaccorso generoso di applausi incantato dallo smalto interpretativo della Compagnia.

Epilogo di un cartellone ricco di presenze internazionali, da Paul Taylor Dance Company, Balletto dell’Opera di Tbilisi, FND/AterBalletto, a Saburo Teshigawara-Rihoko Sato, la Rassegna regala un viaggio emozionale attraverso tre stati d’animo distinti e in connessione tra loro, con la triade dei titoli di Preljocaj in scena: annunciazione, torpore e nozze.

Angelin Preljocaj, lungimirante coreografo contemporaneo, dalla forte matrice neo classica, considerato tra                                                                                                           i più importanti ed innovativi della “nouvelle danse francaise”, costruisce un linguaggio proprio fatto di sfumature di intenso lirismo e una sempre spiccata sensualità, quasi a voler sottolineare che la natura del corpo danzante pur esprimendo concetti , racconti, non può privarsi del motore istintuale del sentimento dell’amore e dell’eros.

Le origini albanesi della famiglia, arrivata in Francia con i suoi genitori come rifugiati politici, influenza la sua ricerca iconoplastica del movimento, attraverso l’indagine nelle tradizioni e la comunanza tra i popoli, a cui si lega la sorella Catherine, scrittrice, in questo percorso di ritorno e riscoperta delle origini e delle radici.

Dopo un primo periodo di studi con Merce Cunningham a New York, torna in Francia a Montpellier per lavorare in Compagnia, e dal 1985 dirige la Compagnie Preljocaj, rinominata nel 1996 Ballet Preljocaj-Centre chorégraphique National d’Aix-en-Provence, ricevendo la nomina due anni dopo a Cavaliere della Legione d’Onore.

La curiosità e le intuizioni formali di contenuto estetico e culturale lo spingono a sperimentare in luoghi, spazi e corpi desueti, come con il progetto Over Dance visto presso il Teatro Franco Parenti a Milano, costruito con interpreti danzatori e non over 60. Esperimento già condotto anche dalla immensa Pina Bausch in Kontakthof, ripreso trent’anni dopo la sua creazione, con adulti di mezza età.

I concetti di attrazione, pulsione, repulsione, passione, paura, tensione, sono chiavi di lettura, che diventano luogo di contatti possibili, in cui esprimere il concetto di a m o r e, con le modalità grammaticali del teatro e della danza.

Il trittico proposto al Teatro Regio di Parma apre con Annonciation, creazione del 1995. Un passo a due femminile, ricco di significato simbolico, in cui dialogano, l’Angelodell’annunciazione e Maria in uno spazio tempo d’azione rivolto in proscenio che scorre lineare in orizzontale, quasi a volerne scandire il moto perpetuo della riflessione sul dogma religioso che impone una verità unilaterale alla sottomissione di un credo che promette al cambiamento senza azione e reazione, processo sine qua non dell’atto stesso creativo.

In Prima Nazionale, la coreografia Torpeur, ideata nel 2023, è un’opera corale che coinvolge tutti i danzatori, con un flusso di ritmo corporeo che sviluppa e intervalla momenti dinamici aerei di movimento a lenti e respirati contatti, in un afflato sensoriale che trascende i confini corporei del singolo per divenire nel torpore, corpo unico danzante.

Noces, creazione del 1989, sono le Nozze, di cui lo stesso Preljocaj ricorda dai racconti e negli occhi di quel bambino che evoca la tradizione dei matrimoni combinati nei Balcani, o delle “fuitine” di giovani promesse spose che ancor oggi esistono a molte latitudini, ripercorrendo anche negli abiti l’accenno alla tradizione folkloristica delle donne, e nelle partnership il racconto della seduzione, innamoramento, matrimonio e morte.

Una trascrizione e visione lungimirante, del significato simbolico, ma purtroppo troppo spesso reale, della tomba dei sentimenti che sfocia nel femminicidio, narrata con bambole di pezza in abito bianco strapazzate e appese alla bene meglio, mentre i corpi delle danzatrici esanimi giacciono a terra nel finale.

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